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Giovedì Web
Sepulveda, l’hacker che ha manipolato le elezioni
di Samuele Coco
07/04/2016 - 02:00

di Samuele Coco

La storia di Andrés Sepulveda sembra uscita direttamente dalla sceneggiatura di un film o di una serie tv. In una lunga intervista pubblicata su Bloomberg, l’hacker trentenne ha raccontato (direttamente dal carcere di massima sicurezza in cui è rinchiuso) la sua verità circa le elezioni in alcuni Paesi del Sudamerica. Sepulveda e il suo team hanno, attraverso manovre più o meno oscure, contribuito alla rielezione di Presidenti e al mantenimento di governi di Nicaragua, Panama, Messico.

Per chi, come il sottoscritto, sta seguendo l’ultima stagione di “House of Cards” la notizia non sembra dire niente di nuovo: infatti anche nell’intreccio politico che contorna il Presidente Underwood si ricorre ad esperti hacker per controllare le elezioni politiche, ma nel caso dell’hacker colombiano la storia è invece terribilmente reale. Sepulveda ha già ricevuto una condanna a dieci anni di reclusione, è accusato di cospirazione, spionaggio informatico e violazione della privacy e gli è stato vietato di avvicinarsi ad un qualsiasi computer connesso ad internet.

Secondo le indagini svolte dagli agenti federali, l’hacker e il suo staff avrebbero viaggiato per circa dieci anni attraverso il Sudamerica con lo specifico intento di manipolare le campagne politiche. Utilizzando le sue doti informatiche, Sepulveda avrebbe installato spyware e virus per danneggiare gli uffici dei partiti oppositori, avrebbe sottratto documenti privati sulle strategie elettorali e creato account sui social media per influenzare e controllare le opinioni politiche degli utenti.

A fronte di una ''parcella'' di circa 600 mila dollari, sarebbe stato ingaggiato da svariati Presidenti per condurre in porto le loro campagne elettorali. L’hacker colombiano ha sottolineato nell’intervista a Bloomberg di averlo fatto per motivi politici e non economici. Infatti, dopo aver sofferto per la violenza dei guerriglieri marxisti nel suo Paese, ha sempre voluto sostenere il movimento di destra.

Quella di Sepulveda è una storia che si confonde con le sceneggiature cinematografiche, e non è detto che un giorno non possa diventarlo. Ma questi avvenimenti dovrebbero far riflettere anche sulla forza che continua a possedere il medium internet: siamo sicuri che sia ancora quel bellissimo strumento atto ad unire le persone che ha creato Tim Berners-Lee?





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